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Relitto Asia

Aggiornamento: 16 dic 2019

Durante gli anni ’80, la pesca, sebbene iniziasse ad avere le sue restrizioni e fosse soggetta ad un controllo sempre più crescente; presentava notevoli lacune legislative. Era abitudine tra i pescatori, usare maglie delle reti molto strette, rendendo qualsiasi organismo marino il pescato del giorno.

Non preoccupandosi, in parte inconsciamente, delle dimensioni o della stagione di ciò che finiva nelle reti. Oggi, a causa di questa incuranza globale, le dimensioni dei pesci e le relative stagioni di pesca sono strettamente controllate, o cosi dovrebbero essere, per impedire l’ulteriore impoverimento dei mari.


pesca a strascico

Una delle tecniche più usate a quei tempi, e ancora oggi presente, è il metodo a strascico.

Questa modalità fa si che la rete a maglie strette sia un enorme sacco sospeso nella colonna d’acqua grazie a pesi e galleggianti. Trainato dalla barca, intrappola qualsiasi pesce che ha la sventura di finirci dentro.

Per aumentare le possibilità di prede bentoniche come gamberetti, astici e aragoste si poneva la rete a livello del fondale, distruggendo il fondale stesso e ogni organismo sessile tra flora e fauna marina. Ancora oggi questo modo indiscriminato di pescare porta gravi danni all’ecosistema marino.



Nel 1987 si attuò un gesto simbolico per dissuadere i pescatori dal praticare questa tecnica.

L’Asia, una draga realizzata nel 1956, fu tagliata in due tronconi e affondata volontariamente al fine di impedire ulteriori danni nel tratto tra Civitavecchia e riva di Traiano.

In questo modo, nessun peschereccio avrebbe più potuto pescare in quel modo; pena la distruzione e perdita della rete che sarebbe rimasta incastrata.


A distanza di 32 anni, l’Asia, rappresenta uno degli ecosistemi artificiali involontariamente meglio riusciti.

In quell’area, il fondale risulta sabbioso e tendente al melmoso a causa di correnti, presenza dei porti di Civitavecchia e riva di Traiano e se pur più distante dalla foce del Tevere.

Queste condizioni hanno innescato un aumento delle sostanze nutritive alle quali però solo pochi organismi avevano accesso, infatti molti organismi sessili, ovvero che hanno bisogno di un substrato stabile e solido, non potevano beneficiarne.

L’asia quindi svolse due compiti di estrema importanza, limitare la pesca a strascico e creare un nuovo ecosistema.

Questo perché poggia ad una profondità ottimale per molti organismi, tra i 34 e 47 metri. La colonizzazione avvenne a partire dalle alghe che permisero di creare un substrato ottimale per le spugne. In soli 32 anni si è risalita la catena evolutiva marina portando alla presenza di una varietà di organismi considerevole, e di specie non comuni da avvistare come l’anemone gioiello (Corinactis viridis), il pesce luna (Mola mola) e l'Alicia (Alicia mirabilis).

Oggi il relitto è una vera e propria nursery, e simbolo di un ecosistema ormai naturale che continua a proliferare.

Non solo si rimane affascinati dal profilo della draga e dalla possibilità di riconoscere molti degli ambienti che la caratterizzavano ma anche dall’incredibile vita marina che la circonda.

È anche vero che, a causa delle sue caratteristiche è facile imbattersi in una forte sospensione che unita alle profondità la rendono una delle immersioni che si consigliano solo a chi ha esperienza.

(Clicca su "visualizza foto" per vedere i miei scatti).


Per la foto illustrativa della draga: asmarenostrum.com Per la foto illustrativa della pesca a strascico: Wikipedia



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